

Il 23 novembre 2022 è uscito il mio ultimo libro “Dentro l’algoritmo” pubblicato per effequ editore. È un libro divulgativo, che parte da esperienze molto personali e familiari per scoprire come la nostra quotidianità sia scandita da un ritmo algoritmico che non è stato sempre presente nelle nostre vite.
E quali sono le conseguenze? Ho imparato moltissimo studiando per scrivere questo volumetto, e queste sono le 10 cose + 1 che vi regalo qui. Il resto è nel libro, che trovate in tutte le librerie online e nelle vostre di fiducia.
1. L’algoritmo è sempre una persona maschile singolare. È un’entità mistica a cui ci piace rivolgerci con preghiere, accuse, toni accesi e toni imploranti. Gli parliamo e siamo convintə che servirà a rendercelo più amico.
2. Non sono pratiche totalmente ingenue, anzi i ricercatori le hanno studiate e pare che sia un ottimo modo per “educare, allenare, e in qualche modo piegare alle proprie esigenze” l’algoritmo di raccomandazione delle applicazioni come Netflix o Spotify.
3. Quando lo pensiamo, l’algoritmo è sempre quello dei social.
4. Non sappiamo descriverlo esattamente, ma influenza quello che consumiamo e “ci dice le cose che ci piacciono”.
5. La teoria delle reti sociali di Barabási è ancora molto utile per capire gli algoritmi di piattaforme come TikTok e l’editore mi ha lasciato fare due disegnini per spiegarlo.
6. Che l’algoritmo dei social ci faccia arrabbiare è un bene: è un modo per notare la pervasività degli algoritmi nelle nostre vite, anche quando le conseguenze sono più gravi di un post rimasto senza mi piace e commenti.
7. Chi scrive codice potrebbe non aver mai progettato un algoritmo e viceversa.
8. La tecnologia è un modo per regolare il mondo e se usiamo algoritmi predittivi per farlo non saremo per forza più efficaci, ma solo più efficienti (per chi?) e forse discriminatori.
9. Esistono pratiche di resistenza algoritmica.
10. Dire che è impossibile capirci qualcosa degli attuali funzionamenti degli algoritmi di apprendimento automatico equivale a mantenere l’opacità e sbilanciare il potere a favore di chi li progetta.
Per portarlo in giro in presentazioni scrivi a progetti@donatacolumbro.it
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