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Aria fresca nel cyber di Ouahigouya

Parlez Vous Global reloaded.
We did it. They did it. Alla fine di ogni formazione tiriamo tutti un sospiro di sollievo. Sia perché finalmente apriamo le porte del cyber e facciamo entrare un po’ di aria fresca in queste stanze sature dei nostri corpi e dei computer accesi, sia perché ci sembra davvero incredibile che ora sul blog ci siano dei veri e propri reportage, realizzati con 4 semplici smartphone e solo 5 giorni di tempo. Il tema: la migrazione a Ouahigouya.
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I 14 ragazzi coinvolti nella formazione insieme ai loro professori hanno saputo raccontare storie incredibili. Come quella di Balguissa, scappata dalla sua città natale per fuggire a un matrimonio forzato e ora madre di 5 figlie con marito alcolizzato che non l'aiuta con il sostentamento della famiglia. Si "pente" di essere fuggita. Oppure quella di Saïdou Konaté, emigrato in Francia e tornato in Burkina per creare un centro di formazione alla danza e alla musica. "Sono un griot, sono partito per andare a cantare e suonare. Se volete emigrare fatelo legalmente, con un visto e un lavoro che vi aspetta. Perché altrimenti in Europa è dura sopravvivere", dice ai 17enni che lo intervistano con lo smartphone in mano.

E oggi si ricomincia a Ouagadougou. Per seguirci in diretta (o meglio in differita, secondo la disponibilità di rete) su Twitter siamo @parlezglobal e #parlezvousglobal.

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