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Marzo 2012

Uno degli aspetti che non mi convince della tecnica di storytelling usata dai fondatori di Invisible Children nel documentario Kony2012 è l'assenza di volontà nel dare voce alle comunità locali. La campagna "Stop Kony" semplicemente non si pone l'obbiettivo di promuovere l'empowement della popolazione locale per risolvere la crisi di cui è protagonista, ma ne è portavoce secondo i mezzi e i punti di vista di un osservatore esterno. Per quanto mi riguarda, un grande limite alla sua reale efficacia nel portare benefici alla regione del Nord Uganda.

Questa mattina mi sveglio e scopro che anche l'Italia ha iniziato a vedere e condividere  Kony 2012, un documentario virale di Invisible Children, organizzazione umanitaria statunitense, realizzato con ottime tecniche cinematografiche - i fondatori dell'ong sono film-makers - e sapiente combinazione di storytelling con e per i social media che in 4 giorni ha raggiunto 26 milioni 49 milioni di visualizzazioni su YouTube.