dontyna

fb.  in.  ln.  tw.  rss.

Il non profit su Instagram, storytelling da provare

Scatta, aggiusta la foto con i filtri che preferisci e condividila. Ora la scuola che hai costruito in Tanzania è condivisa con 80 milioni di utenti in tutto il mondo, e chissà che tra questi non ci sia qualcuno disposto a seguire i tuoi progetti e, perché no, finanziarli. E’ il potere della comunità di Instagram e le organizzazioni non profit dovrebbero cominciare a frequentarla.

Instagram è un’applicazione per smartphone che permette la condivisione istantanea di fotografie tra gli utenti insieme alla contemporanea pubblicazione su Facebook, Twitter e altri social network. Su iPhone è stata l’app più scaricata nel mese di luglio.

Chi lo usa ne diventa letteralmente ossessionato e, spesso diventa il primo e unico mezzo con cui pubblica online le fotografie scattate con lo smartphone. C’è persino chi ha scelto il formato Instagram per il servizio del proprio matrimonio e chi lo usa per reportage veri e propri. Perché 80 milioni di persone amano Instagram? Forse perché raccontare la propria storia per immagini è più facile e coinvolgente, perché scattare fotografie e condividerle è parlare un linguaggio universale che permette di raggiungere luoghi e comunità anche molto distanti da noi. E poi ci sono i filtri, che donano alle foto quell’aria vintage che migliora anche gli scatti meno riusciti. Sono gli stessi motivi per cui anche un’organizzazione non profit dovrebbe considerare fondamentale aprire un canale di comunicazione su Instagram.

C’è già chi sta approfittando di questo strumento. L’Unicef, ad esempio, che pubblica istantanee digitali dagli eventi di promozione delle sue campagne; poi charity:water (che ha già 48mila followers) e Amnesty Uk, che sfrutta l’app per la diretta dei suoi flash mob a difesa dei diritti umani in tutto il mondo. Ma anche Save The Children, che può raccontare storie attraverso immagini molto potenti dal punto di vista comunicativo dal momento che si occupa di infanzia. In Italia mi è stato segnalato l’esempio di Anpas, molto attiva nel promuovere le storie dei suoi volontari, e poi Medici con l’Africa che ha aperto l’account durante il viaggio di Claudia Vago in Sud Sudan.

“Ho capito, è importante, voglio aprire un account. Come devo fare?”

Segui questo piccolo how-to per cominciare bene su Instagram

1) Scarica l’applicazione sul tuo smartphone. Poi scegli un nome utente che rappresenti la tua organizzazione e una foto profilo che la identifichi, meglio se con il tuo logo.

2) Prima di pubblicare la prima foto, esplora gli scatti della community attraverso le “tag”, parole chiave, che scriveresti per descrivere le tue immagini. Come vengono usate? Da chi? Sono le parole giuste? Ne esistono di migliori? Tieni in considerazione che se vuoi raggiungere un alto numero di persone in tutto il mondo devi usare l’inglese.

3) Comincia a “seguire” altri utenti simili a te, come quelli che ti ho suggerito prima, e osserva il loro modo di usare lo strumento. Ma trova il tuo linguaggio. Singole foto per singole storie? Reportage dal campo? Testimonianze dei volontari? Dirette degli eventi? Un mix di queste possibilità? Tutto può funzionare, ma la tua strategia deve essere una scelta ben consapevole, programmata e valorizzata giorno dopo giorno.

4) Ti consiglio di scegliere le foto da pubblicare in blocchi di cinque, ma di usarle con moderazione, una al giorno, al massimo due se non si tratta di una diretta o di un reportage. Così ogni settimana è “coperta” dal punto di vista della condivisione social su Instagram.

5) Puoi recuperare le foto dall’archivio della tua ong e salvarle in album del tuo smartphone per caricarle successivamente su Instagram. Meglio ancora, per questo sfrutta la condivisione cloud di applicazioni come Dropbox.

6) Ogni foto pubblicata su Instagram ha un formato quadrato. Puoi scegliere di usare i filtri e le cornici proposti oppure lasciare la foto al naturale, per un effetto ancora più professionale.

7) Descrivila con un piccolo testo comprensibile a chi non conosce le realtà dove opera la tua ong e poi aggiungi qualche tag (max 10) per indicizzare il tuo contenuto. C’è anche la possibilità di collegare gli account Twitter e Facebook per ottenere massima visibilità.

Infine, ricordati che Instagram è una community: partecipa, commenta e, soprattutto, prendici gusto!

Leggi l’articolo anche su Socialmente Ong 2.0