Per molto tempo nella mia biografia sui social media raccontavo di guardare una TED ogni mattina a colazione: era vero. Per anni mi sono presa il tempo di imparare nuove cose mentre bevevo il caffè grazie a video di 10-20 minuti in cui persone brillanti raccontavano studi, esperimenti e aneddoti personali incantando folle di spettatori e spettatrici.
Il format delle conferenze TED (Technology Entertainment Design), che all’inizio erano solo un evento annuale, è stato inventato da Richard Saul Wurman e Harry Marks nel 1984. Oggi è curato da Chris Anderson e gestito dalla sua fondazione non profit, The Sapling Foundation.
Ricordo un pezzo pubblicato su Internazionale cartaceo sui pazzi per le TED, persone che avrebbero fatto di tutto pur di accaparrarsi un pass e assistere dal vivo all’evento annuale. Essere tra il pubblico delle TED infatti è un privilegio tanto quanto parlare sul palco: bisogna passare una selezione, oppure essere invitati. Questa modalità assicura una sorta di diversity nella partecipazione e il costo elevato del biglietto serve a pagare i costi della piattaforma di “idee che valgono la pena di essere diffuse” come ormai è diventata TED. Poche persone dal vivo che permettono a milioni di persone online di godere di ottimi contenuti tradotti anche nella loro lingua, o almeno sottotitolati.
Poi dalle TED Conference (solo annuali) sono nate le TED Global che sono eventi speciali dedicati a un tema o a una località. La partecipazione a queste TED come pubblico – come per esempio la TEDWomen2021 – costa anche fino a 5mila dollari.
Poi, esattamente come i blog e i social media hanno democratizzato e parcellizzato la produzione di contenuti tra gli utenti di internet, sono arrivati i TEDx: eventi organizzati in modo autonomo ovunque nel mondo – da enti, comuni, associazioni, imprese – sempre basati sulla filosofia TED nel pieno rispetto delle linee guida.
TED Nerd
Ecco, sì, sono una TED nerd. Ho rivisto le più celebri anche due o tre volte. E se ne parliamo per la prima volta probabilmente ti dico che devi assolutamente guardare la migliore di tutte, quella in cui la biologa Jill Bolte Taylor porta un cervello sul palco per spiegare il suo ictus.
Se questa è la premessa, immaginate cosa abbia voluto dire per me ricevere un’email dalla direzione artistica di TEDxCuneo per PARTECIPARE COME OSPITE. SUL PALCO. IO.
Ed è successo: il 15 maggio 2021.
Il talk si intitola Inizia a contare: il potere e i limiti dei dati nello svelare il mondo, ora è finalmente online e si può guardare a questo link o nel post, se hai accettato i cookie.