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Procrastinare è un’arte. Smettere di farlo è una scienza.

Ho acceso il computer alle 12:17. Devo concludere l’editing di un testo di tremila parole da consegnare entro lunedì. Sono le 12:57 e non ho ancora aperto il file che mi serve. Cosa ho fatto per 40 minuti? Saltellato da un social network all’altro. Letto articoli. Provato un nuovo strumento per aggiornare la mia to-do-list. Ascoltato nuova musica su Spotify.

Ho praticato l’arte del procrastinare.

Dal dizionario Treccani:

procrastinare v. tr. [dal lat. procrastinare, der. di crastĭnus, agg. di cras «domani», col pref. pro-1] (io procràstino, ecc.), letter. – Differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe.

In realtà, avrei ottimi motivi per smettere di procrastinare e rimettermi subito al lavoro. Non voglio passare la notte di domenica davanti al computer.

C’è un modo per essere più efficienti nell’era del multitasking? Sì, (ne avevo anche parlato qui) e in questo video animato scovato da Maria Popova ne vengono presentati alcuni. Forse vale la pena di guardarlo prima di rimettersi al lavoro:

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=1nBwfZZvjKo&w=560&h=315]

Ora torno al mio editing…ma se vi interessa il tema e volete diventare dei superpower di efficienza, il libro di Alessandra Farabegoli su come Sopravvivere all’informazioni su internet è quello che fa per voi.