Dal blog di Anna Masera su La Stampa:

“Siete giovani? Maggiorenni ma non ancora 25enni? Su LaStampa.it vorremmo sapere da voi che cosa dovremmo fare per farci leggere: che cos’è per voi una notizia?
Che cosa c’è sui giornali tradizionali che non vi fa venire voglia di cliccarli?
Che cosa manca sui giornali che vi piacerebbe trovare?!”

In pratica, come si conquistano i giovani lettori?

I giovani lettori si conquistano facendo entrare in redazione dei giovani cronisti.

Certo, so che ci sono giovani free lance che lavorano per tutte le maggiori testate italiane, ma quanti di loro discutono con i caporedattori, in riunione di redazione, su come e quando pubblicare un certo servizio? Su quale sezione del sito tenere in evidenza, quale abolire, quale potenziare? Credo che nei maggiori quotidiani italiani nessun under30 abbia la possibilità di portare il proprio contributo “giovane” e soprattutto entusiasta in una redazione che sembra correre dietro alle novità del momento. E quando parlo di redazione intendo quella de La Stampa, del Corriere, di Repubblica…[se siete giovani giornalisti under30 con mansioni di responsabilità nei giornali smentitemi nei commenti, sarebbe bellissimo scoprire che siete tantissimi!]

Se ripenso alle lezioni di Pierre Haski e al suo innovativo Rue89, certamente è vero che non c’è bisogno di un’età anagrafica under30 per pensare nuovo e pensare giovane. Ma allora perché gli sforzi dei maggiori quotidiani italiani, che puntano a parlare di musica e di gossip (tante le critiche nei commenti al post de La Stampa sulla scelta di argomenti frivoli come ‘trappola’ per attirare i giovani), sono vani?

Forse perché è sbagliato anche l’obiettivo che si pongono: attirare lettori giovani sì, ma anche lettori con menti giovani, over30, 40 e 50 che oggi preferiscono sforzarsi di leggere in inglese e abbonarsi a pagamento ai siti del New York Times e del Guardian e, ovviamente, spulciare gratis i blog dell’Huffington Post.